• Autore dell'articolo:

Questa è una delle testimonianze della dott.ssa Biologa Nutrizionista Francesca Marcon, membro del comitato scientifico di EINUMM che applica i principi della Medicina Nutrizionale e Metabolomica nella sua professione.

C. si presentò da me e come prima cosa mi disse che ora poteva pensare a se stessa. Ormai i figli erano grandi e lei voleva perdere peso e stare bene con il suo corpo.  Aveva sonnolenza quando mangiava, acidità, pesantezza e stanchezza.

Oltre a questi piccoli disturbi, soffriva anche di ipertensione e di problemi di tiroide, anche se entrambi erano sotto controllo. Infine si trovava anche nella fase del climaterio, per cui anche questo aspetto le destava un pò di attenzione. Mi disse che voleva proprio cambiare la sua vita, sentiva di essersi trascurata, ed era arrivata al punto che non riusciva neanche più guardarsi allo specchio e si sentiva infastidita dalla presenza di altre persone. 

Aveva sentito parlare di me da una sua mia amica, mia paziente, e così aveva deciso di provare questa nuova strada, perchè da sola sentiva di non potercela fare. Era preoccupata perché non aveva mai seguito una dieta prima, non sapeva cosa avrebbe dovuto aspettarsi.. insomma mi confidò  i suoi dubbi. 

Apprezzai molto la sua sincerità e subito la tranquillizzai dicendole che non sarebbe stata una dieta “stressante” e che insieme avremmo trovato una strategia per far sì che tutto fosse il più semplice possibile.

Iniziai quindi a chiederle cosa stava mangiando  abitualmente, e così scoprii che la sua dieta era quella che si può considerare una dieta “normale”, ovvero per colazione caffelatte con fette biscottate e marmellata, a pranzo un primo e a cena un secondo e contorno.  Spesso però dopo cena mangiava anche gallette o un pezzo di pane con un pò di latte vegetale. Quest’ultima abitudine era sicuramente da correggere, come anche la colazione e la frequenza dei carboidrati.  Troppi zuccheri infatti contribuiscono all’aumento di peso, e inoltre mangiare oltre una certa ora non è consigliabile per un fatto sia digestivo che glicemico.

Mentre le parlavo e  le spiegavo le cose che saremmo andate a correggere, cambiai un pò la colazione inserendo anche biscotti o torte senza carboidrati, aumentai la frequenza del pesce, delle uova e le consigliai anche dei pasti di sole verdure grassi vegetali, in modo da avere un corretto bilancio di tutti i nutrienti. Come integrazione invece affiancai un multivitaminico, calcio, magnesio e vitamina D e infine un integratore a base del complesso B, carnitina e cannella per il metabolismo glucidico e favorire quello lipidico. 

Per C. le prime settimane furono difficili perché doveva ingranare con il nuovo sistema di alimentazione, e inoltre attraversò una fase di stitichezza, tipica della fase di riparazione. Accusò dei dolori, si sentì irritabile e la sonnolenza era spesso presente. Ma persistette. Continuò perché l’acidità era scomparsa, il gonfiore intestinale che accusava si stava riducendo e soprattutto perchè sentiva che qualcosa dentro di lei stava cambiando. 

Era un pò delusa dal fatto che il primo mese aveva perso solo 1,5 kg , ma le feci notare che le circonferenze addominali erano calate molto e che comunque il lavoro che stavamo facendo era ad un livello più profondo, perciò richiedeva un pò più di tempo per vedere un effetto anche all’esterno.

Dopo 3 mesi la rividi per il controllo: quando entrò nella stanza percepii subito qualcosa di diverso. Le chiesi come stava e lei mi disse che stava imparando ad ascoltare il suo corpo, e ora non si vergognava più del suo aspetto fisico: si truccava per uscire e aveva ripreso anche a mettersi i tacchi, cosa che prima non osava più fare. Mi disse inoltre che si sentiva più presente, uscita da quella sensazione di torpore a cui si era abituata negli anni.. che dire un’altra donna!

Dott.sa Francesca Marcon