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Questa è una delle testimonianze della dott.ssa Biologa Nutrizionista Francesca Marcon, membro del comitato scientifico di EINUMM che applica i principi della Medicina Nutrizionale e Metabolomica nella sua professione.

“Spesso ho a che fare con pazienti che vengono da me perchè hanno come obiettivo primario la perdita di peso, ma oltre a questo hanno anche altre problematiche che vogliono risolvere al fine di ritrovare il benessere. E’ questo il caso di A., che venne da me perchè voleva perdere peso, ma anche riacquistare più energia. Il problema principale nella gestione dell’alimentazione era dovuto al fatto che A. lavorava a turni, per cui gli orari variavano in continuazione e molto spesso si trovava a mangiare un pò “a caso”.

Mi disse infatti che faceva fatica ad organizzare il tutto, soprattutto quando aveva i turni di notte. Inoltre non accettava il fatto di avere sempre fame e di essere sempre stanco, perché questo comprometteva anche la sua vita privata e sociale.

Era dunque deciso a cambiare, ma si era reso conto che da solo non sapeva bene come fare, per cui chiese il mio aiuto.

In aggiunta a questo, anche il sonno era particolarmente sballato, dormiva di media 4 ore, o quando andava bene, 6. Questo fatto gli creava ulteriore stress, per cui si sentiva dentro un vortice da cui non riusciva ad uscire.

Dal canto mio, mentre parlavo con lui, stavo già pensando come poter fare, perchè quello che avrei dovuto fare non sarebbe stato un semplice piano alimentare, ma avrei dovuto organizzare i suoi pasti in base ai turni, e dargli quindi una regola sia per quanto riguarda l’alimentazione, sia per quanto riguarda il sonno.

Iniziai quindi a fargli ulteriori domande per capire il tipo di metabolismo, e poi passai alla parte nutrizionale. Come mi aspettavo il suo metabolismo era proteico, e , al contrario di quanto avrebbe dovuto essere, i carboidrati erano presenti in grande quantità nella sua alimentazione..

In questo caso quindi sapevo di doverli ridurre, ma contemporaneamente dovevo anche aumentare i grassi e le proteine, per permettere al cuo corpo di produrre energia. Fortunatamente A. beveva già molta acqua e al mattino non faceva la colazione, fatto che per un proteico come lui era ottimo.

Studiai allora la strategia, facendomi dire anche come erano distribuiti i vari turni, a che ora mangiava di solito, se c’era la mensa o si portava il cibo da casa,… insomma tutti i dati che mi avrebbero permesso di stilare un piano compatibile con le diverse situazioni e facile per lui da seguire. Aumentai il pesce, anche nell’insalatona, le uova, e ridussi i carboidrati, spostandoli a pranzo o a cena anche a seconda del turno che faceva. Gli dissi che avrebbe dovuto aumentare il consumo di grassi vegetali, e lo avvisai che il primo periodo avrebbe avuto più fame a causa del cambio che stavamo attuando. Dal punto di vista dell’integrazione, oltre al multivitaminico, gli consigliai anche un integratore con carnitina, cannella e altre vitamine per migliorare il metabolismo lipidico e glucidico, e del magnesio, calcio e vitamina D per contribuire a riequilibrare anche il sonno.

Il primo periodo fu un pò complesso per A. perchè doveva organizzare il tutto, d’altra parte avevo “sconvolto” la sua routine!
Tuttavia una volta compreso quale fosse il ritmo, il tutto andò meglio.
A. sapeva anche che avrebbe passato una fase riparatoria, in cui anche la fame si sarebbe fatta sentire e infatti, mi disse, seguì quanto gli avevo detto, ovvero mangiò più frutta secca e olive: questo fu per lui la salvezza, perchè a livello mentale sapeva che non stava trasgredendo la dieta e quindi non si sentiva in colpa, mentre a livello fisico stava veramente aiutando il suo corpo a ripararsi. Fu felice di questo.

Dopo un mese lo rividi al controllo. Una delle prime cose che mi disse fu che si sentiva bene e che riusciva benissimo a gestire la fame, anzi, ne aveva meno di prima. Altra cosa che mi riportò fu che aveva mangiato anche meno pasta di quanto gli avessi consigliato, perchè non ne aveva sentito il bisogno, cosa davvero strana per lui che la mangiava quasi tutti i giorni! In un mese aveva già perso 5,5 kg, ma soprattutto aveva ridotto le circonferenze addominali di 5 cm in media, con sua grande soddisfazione.

Ora A. è contento perchè ha visto che anche se la sua vita lavorativa non è così regolare a causa dei turni, lui comunque sa come gestire la cosa, e soprattutto non si sente privato nell’alimentazione, ma al contrario sta ampliando le sue scelte alimentari e non vede più il cibo come un problema.”

Dott.sa Francesca Marcon