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Questa è una delle testimonianze della dott.ssa Biologa Nutrizionista Francesca Marcon, membro del comitato scientifico di EINUMM che applica i principi della Medicina Nutrizionale e Metabolomica nella sua professione.

“B. venne da me perchè voleva capire come poter risolvere il suo problema di acne. Questo fatto le dava parecchio fastidio, soprattutto perchè lavorando a contatto con il pubblico non si sentiva a suo agio e ogni volta doveva sempre fare un abbondante uso di cosmetici per nascondere la pelle.

Inizialmente, grazie ad una visita ginecologica, aveva visto che c’era anche un problema ormonale, ma la pillola che aveva preso per un pò di tempo non aveva risolto la situazione, per cui si era rivolta a una dermatologa, la quale le aveva consigliato una cura apposita, che aveva funzionato per un anno, poi l’acne era ricomparso. B. quindi si era chiesta se stesse facendo qualcosa di sbagliato a livello alimentare, e così aveva deciso di intraprendere questo percorso. 

B. sapeva che il cibo era molto importante per la salute, mi disse che voleva provare anche questa strada, perché non voleva dover ricorrere continuamente a cure farmacologiche: ci doveva essere qualcosa che non andava nel suo metabolismo che doveva essere sistemato. A questo aggiunse che si sentiva un pò stanca, e voleva quindi riacquistare nuova energia.

Personalmente sapevo che la qualità dell’alimentazione era molto importante per la salute della pelle.
Le sue analisi del sangue erano quasi del tutto a posto, tranne per la particolare carenza di vitamina D. 

Parlando con lei, le feci i diversi questionari per comprendere il suo tipo di metabolismo e cosa mangiava, e finalmente cominciai a vedere dove potevo agire.

Innanzitutto vidi che il suo corpo era in una fase in cui stava cercando di ripararsi per cui sapevo che avrei dovuto puntare un pò di più sulle proteine e i grassi. In seconda battuta, analizzando la sua dieta attuale, vidi che c’erano pochi grassi in relazione a quanti gliene sarebbero serviti per una corretta riparazione cellulare. Inoltre c’era una quantità troppo elevata alcolici che sicuramente influiva negativamente. 

Come prima cosa quindi le spiegai l’importanza dei grassi vegetali e anche animali (pesce in particolare), per la formazione delle membrane cellulari e l’effetto antinfiammatorio. Rimodulai anche le proteine e il resto dei carboidrati e le feci comprendere l’effetto negativo dell’alcol a livello di microbiota intestinale e quindi cutaneo (oltre che ovviamente a livello generale). Aumentai anche l’apporto di acqua, altro elemento fondamentale. Dal punto di vista dell’integrazione le consigliai un multivitaminico, vitamina C, D , calcio e magnesio , dei probiotici e omega 3-6-9, oltre che un’applicazione topica di vitamina E pura. 


Dopo qualche tempo rividi B.: mi disse che purtroppo non era riuscita a seguire bene la dieta, complici le uscite con le amiche e il lavoro e per questo sapeva che i risultati non sarebbero stati eccezionali. Ad ogni modo però mi disse di aver sempre assunto le vitamine  e applicato la vitamina E, e la pelle stava già cominciando a migliorare.

Nella fase di riparazione, più che stanchezza lei aveva avuto molta fame: ecco anche perchè non era riuscita a rispettare molto la dieta! Aveva mangiato qualcosina in più anche di cibi non consigliati e quindi questo aveva rallentato il processo di riparazione della pelle. Capii, e le dissi di cercare di sforzarsi un pochino di più a seguire l’alimentazione, magari mangiando una quantità superiore dei cibi consigliati. 

Dopo 3 mesi rividi B.: la pelle era totalmente cambiata! Le chiesi se aveva messo il fondotinta e lei, fiera, mi disse che non aveva messo alcun tipo di trucco. Non si vedevano quasi cicatrici a livello della fronte e a livello delle guance c’era ancora qualcosa, ma era poco infiammata. 

Eravamo molto contente per quanto era riuscita ad ottenere, soprattutto perché era frutto del suo impegno e costanza e ora sapeva che poteva avere una pelle più bella e luminosa: bastava semplicemente dare al corpo quello di cui necessitava e non “nutrirlo” di cibi e bevande poco sani.”

Dott.sa Francesca Marcon