• Autore dell'articolo:

Questa è una delle testimonianze della dott.ssa Biologa Nutrizionista Francesca Marcon, membro del comitato scientifico di EINUMM che applica i principi della Medicina Nutrizionale e Metabolomica nella sua professione.

Conobbi R. in un momento un pò difficile della sua vita: stava facendo la chemioterapia per un tumore al seno, e a breve avrebbe iniziato anche la radioterapia.
L’équipe medica che la seguiva le aveva chiesto di seguire anche un’alimentazione mirata durante la fase della terapia, per favorire al meglio il recupero delle energie.

Lei mi disse che sopportava abbastanza bene la chemio, anche se nei giorni successivi spesso aveva febbre e  malessere generalizzato. Era anche avvilita perchè con il primo ciclo di chemio aveva perso tutti i capelli.

Il primo giorno che la vidi mi portò i referti e le analisi ospedaliere, e mi disse che voleva un aiuto per sopportare meglio la chemio e far sì che il corpo avesse le risorse farla: più volte si era trovata nella situazione in cui si sentiva troppo debole e inoltre i globuli bianchi erano borderline, rischiava quindi di dover spostare la terapia.
Era determinata a finire il prima possibile questo ciclo di cure: voleva girare pagina e tornare alla sua vita normale. 

Parallelamente al seguire le terapie mediche c’era bisogno che riacquistasse le energie che ora erano molto scarse.  R. continuava lo stesso a lavorare da casa, ma spesso doveva concedersi dei momenti di riposo per recuperare.

Da prassi, quindi, le feci diverse domande per capire innanzitutto la sua situazione fisica e quindi il corretto modo in cui approcciarmi al suo caso.
Chiesi a R. cosa mangiasse abitualmente, e mi disse che nell’ultimo mese aveva cambiato un pò alimentazione e stava seguendo una dieta low carb: c’erano ancora abbastanza carboidrati in realtà, ma meno di quanti ne mangiasse prima.

Redassi quindi lo schema nutrizionale apportando delle modifiche in termini di aumento di pesce e uova, riduzione ulteriore dei carboidrati, aumento del consumo di verdure e acqua. Le consigliai inoltre di fare ogni tanto il digiuno intermittente, per non sovraccaricare  il corpo. Dal punto di vista dell’integrazione, invece, lessi quali terapie stava seguendo, mi documentai sui diversi farmaci (per non rischiare interazioni) e in accordo con l’équipe medica le consigliai un multivitaminico, vitamine C, D e K2, magnesio, omega 3-6-9 e antiossidanti. Questo sempre per favorire la produzione energetica del metabolismo.

Spiegai a R. che ci sarebbe stata una fase di riparazione del metabolismo, e le raccomandai di avvertirmi qualora fosse stata troppo stanca o avesse avuto altri sintomi. L’obiettivo era quello di mantenere bilanciate queste fasi di riparazione, attraverso la modulazione della nutrizione, in modo da farle recuperare le energie gradualmente.
Nelle settimane a venire R. mi disse infatti che  in più momenti era più stanca, ma questo era dovuto anche dagli effetti postumi della chemioterapia, per cui non sapeva bene come interpretare il tutto: stava notando però delle differenze a livello fisico, per cui questo la spinse a continuare anche con la nutrizione consigliata. Era veramente determinata.

R. riuscì a mantenere un livello di energia sufficiente per portare a termine i cicli di chemioterapia e poi iniziò anche la radioterapia e l’assunzione del tamoxifene: durante la radio supportai molto R. con l’integrazione e il cibo, perchè passò dei momenti di stanchezza veramente intensi e sapevo che con i giusti nutrienti avrebbe potuto gestire al meglio la situazione. Il nostro lavoro di squadra stava funzionando.

Ad oggi R. ha terminato le cure ospedaliere e prosegue a casa con l’assunzione del farmaco. Ha riacquistato a pieno le energie, ha perso anche 10 kg ritrovando una forma fisica ed  è rientrata a pieno regime nella sua vita lavorativa. R. mi ha detto che ha provato sulla sua pelle quanto questo percorso le sia stato di aiuto e poi, fiera, mi ha fatto vedere come i suoi capelli in meno di un anno siano ricresciuti più folti e forti di prima.”

Testimonianza della dott.ssa biologa nutrizionista Francesca Marcon, membro del comitato scientifico dell’Istituto Europeo di Medicina Molecolare.