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Questa è una delle testimonianze della dott.ssa Biologa Nutrizionista Francesca Marcon, membro del comitato scientifico di EINUMM che applica i principi della Medicina Nutrizionale e Metabolomica nella sua professione.

“G. come tante donne voleva capire cosa c’era che non andava nel suo metabolismo: negli anni infatti aveva accumulato molto peso e non si sentiva a suo agio con il proprio corpo. Su consiglio del medico curante aveva fatto le analisi della tiroide, ma erano risultate tutte nella norma, e invece dalle analisi dell’insulina si vedeva che questo valore pur essendo nel range (19,4 uU/ml , con un max di 25 uU/ml) era alto, ad indicare che c’era un problema di resistenza insulinica. G. mi disse anche che necessitava di essere motivata, perchè di suo non era costante, e temeva che prima o poi potesse mollare il tutto.

Oltre a questo aggiunse che uno dei suoi problemi principali era il fatto che lavorava molto distante da casa, e che quindi doveva sempre portare con sé il pranzo, che doveva quindi essere una cosa pratica e veloce; mi disse che era molto sotto stress e che fisicamente si sentiva un pò stanca e spesso soffriva di gonfiore e stitichezza.

Infine mi confidò che si era decisa ad intraprendere questa strada perchè risolvendo questi problemini avrebbe anche avuto più probabilità di restare incinta.

Dal canto mio ascoltai con attenzione tutto quello che mi disse, e mentre parlava stavo già cercando soluzioni per poterle rendere tutto il più semplice possibile, facendola vincere in questa sfida.

Cominciai quindi a chiederle più dettagli sull’alimentazione, e sorrisi quando mi disse che non faceva colazione e che “sapeva che stava sbagliando”. E’ un concetto che è stato instillato nella nostra cultura alimentare, ma la verità è che la colazione non è il pasto più importante della giornata: al mattino il cortisolo è fisiologicamente più alto, per cui c’è già un rilascio di glucosio nel sangue e non serve mangiare. Lo dimostra l’efficacia del digiuno intermittente. Ad ogni modo poi G. mi confessò che eccedeva nel consumo di pane (una pagnottina a pasto) e che spesso e volentieri scappavano dei dolcetti. Ovviamente sapevo che tutti questi carboidrati erano da eliminare se volevamo ripristinare una corretta sensibilità insulinica, per cui le spiegai di come il consumo di zuccheri aumenta la glicemia che a sua volta aumenta la sintesi di insulina e quindi l’accumulo di peso.

Una volta compreso bene quanto dovevamo fare per sistemare il metabolismo, stilai una dieta senza carboidrati per un mese, aumentando la dose di pasti di verdure e grassi vegetali, pesce e anche uova. Come integrazione le consigliai un multivitaminico, vitamina C per bilanciare la stanchezza che avrebbe provato in un secondo momento, e vitamina D , calcio e magnesio per migliorare il livello dell’insulina.

Avvisai anche G. della fase di riparazione che avrebbe sperimentato, soprattutto della possibile astinenza da carboidrati: le dissi che avrebbe dovuto resistere e che quando avrebbe avuto più fame semplicemente doveva mangiare una maggiore quantità dei diversi cibi permessi. Mi guardò incredula: davvero poteva mangiare di più?! La rassicurai e le dissi che ci saremmo viste il mese dopo.

Puntualmente poi rividi G.: contentissima mi disse che (cito) “gli integratori sono una vera e propria botta di vita, mi hanno tirata su praticamente da subito, cosa che non era mai successa prima”. Inoltre suo marito e le sue colleghe le avevano detto che era più radiosa e ottimista, e lei non aveva trovato difficoltà nel seguire la dieta.

Ad oggi G. sta continuando a perdere peso, si sente forte ed energica e sta diffondendo la medicina nutrizionale alle persone a lei care che soffrono di qualche disturbo o malattia, perchè ha provato su di sé cosa significhi intraprendere questo percorso, e desidera che anche gli altri ottengano i suoi successi.

Dott.sa Francesca Marcon