“L’uomo che vorrebbe fermare il tempo”

Questo è il titolo dell’articolo uscito ad agosto 2011 negli Stati Uniti sulla rivista Popular Science.
Si riferisce a Bill Andrews, un biologo molecolare che ha scoperto l’enzima dell’immortalità, la telomerasi.
È notevole il fatto che il premio Nobel per la medicina del 2009 si basò sulle scoperte di quest’uomo.
Per la mia ricerca alcuni anni fa ho conosciuto personalmente Bill Andrews.
Un po’ di tempo fa ho ricevuto una e-mail,in cui egli mi informava che poco tempo dopo in America sarebbe stato pubblicato un tributo a lui e al suo lavoro nella popolare rivista scientifica Popular Science.
Bill Andrews è attualmente uno dei ricercatori principali nel campo delle biotecnologie.
Egli è colui che ha scoperto l’ormone della crescita, l’ eritropoietina, la telomerasi e altre 20 tra le più importanti scoperte della moderna biotecnologia.
L’importante non è cosa ha scoperto, ma cosa vuole trovare: il famoso ricercatore ha dedicato la sua vita alla cura dell’invecchiamento.
La cosa notevole di questa affermazione è che proviene da un biologo teorico qual è l’amico Aubrey de Grey della University of Cambridge, che attrae costantemente l’attenzione dei media con teorie in equilibrio tra scienza e fantascienza.
Ma questa volta proviene da uno dei ricercatori principali di biologia molecolare del nostro tempo, l’uomo che ha vinto la sfida con il MIT con la scoperta della telomerasi nella decade del 1990.
I risultati di Andrews ci hanno permesso di capire l’orologio biologico che regola l’insorgenza della vecchiaia.
Dal 1950 le interpretazioni mediche osservavano le funzioni del corpo nel tempo attraverso il prisma di malattie dell’invecchiamento,ovvero pensavano che queste malattie causassero l’usura e l’invecchiamento.
Gradualmente attraverso la ricerca della scienza e della biologia molecolare si è cominciato a vedere la stessa vecchiaia come una malattia indipendente.
Oggi pensiamo che l’invecchiamento non sia causato dai danni del tempo, ma che sia programmato nel nostro DNA.
Le cattive abitudini e uno stile di vita malsano lo accelerano semplicemente.
Se i radicali liberi sono il motivo principale che causa l’invecchiamento, allora dovremmo osservare una grande variazione alla stessa velocità con cui un corpo invecchia.
La verità è che nel 95% dei casi possiamo determinare la variazione di 5 anni dell’età di un uomo, senza contare lo stile di vita che conduce.
Secondo Andrews uno stile di vita salutare unito alle scoperte relative al nostro orologio biologico possono portare l’uomo a vivere fino a 150 anni e dare l’opportunità di beneficiare dai risultati che seguiranno e collegheranno meccanismi supplementari sull’invecchiamento.
L’invecchiamento è reversibile?
La domanda successiva è se è possibile invertire l’invecchiamento.
È biologicamente possibile riportare indietro l’orologio biologico e rendere un corpo più giovane, o possiamo solo sperare di fermare l’avanzamento?
Un ricercatore di Harvard e collaboratore di Andrews, Ronald DePinho, ha iniziato due serie di esperimenti su topi per determinare se l’ipotesi precedente potesse essere vera.
L’uso di topi geneticamente modificati ha permesso di attivare o disattivare la telomerasi dando loro un composto sintetico.
Nel primo studio si è notato che disattivando la telomerasi i topi mostravano segni tipici di un uomo di 80-90 anni, quali rughe pesanti sulla pelle, problemi intestinali, atrofia del cervello.
Quando la telomerasi veniva riattivata i tessuti ritornavano ad uno stato di giovinezza entro un mese.
I risultati degli studi furono pubblicati da DePinho nel 2010 nella rivista Nature e hanno riscosso un grande successo a livello mondiale.
Mentre DePinho si aspettava di fermare o ridurre il passo dell’età ha ottenuto la prova che un organismo vivente può tornare indietro nel tempo.
Considerando che la maggioranza delle malattie croniche come quelle cardiache, il cancro, il diabete, l’artrite che minacciano le nostre vite sono direttamente associate con l’invecchiamento, la ricerca e le scoperte inerenti al trattamento dell’invecchiamento ci permettono di sperare in una vita futura molto più sana.
Il centro di ricerca di Andrews in Nevada
Alcuni anni fa ho visitato il centro di ricerca di Bill Andrews a Reno, Nevada.
In questo luogo gli scienziati e le macchine operano continuamente con uno scopo.
Il team di Andrews mira ad identificare sostanze, naturali o artificiali, che attivino la telomerasi.
In particolare i robot scannerizzano centinaia di composti 24 ore su 24.
Il primo composto che ha attivato l’enzima dell’immortalità fu scoperto nel 2006 dopo 57.684 tentativi!
Oggi sono stati identificati circa 40 composti chimici, ma ci vorranno più di 15 anni perché vengano approvati dalla FDA.
Nel frattempo Bill e il suo team sono molto vicini a produrre un integratore naturale che attiva la telomerasi, una miscela di sostanze naturali che attivano questo enzima.
Molti ricercatori credono che ci vorrà molto tempo prima che si possa sconfiggere l’invecchiamento.
Possono volerci effettivamente molti anni e diverse altre scoperte per la completa soluzione del problema, ma non importa quanto distante sia questo obiettivo, l’importante è che sia spuntato all’orizzonte!
Alla vostra salute!
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Fonti:
Popular Science August 2011″The Man Who Would Stop Time”
http://www.nature.com/news/2010/101128/full/news.2010.635.html
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